IL MEDICO RISPONDE

IL MEDICO RISPONDE

La Leucemia Acuta, il più frequente tumore infantile, deriva dalla perdita del controllo della moltiplicazione e differenziazione cellulare dei progenitori dei globuli bianchi. Le leucemie acute si dividono in linfoidi (o linfoblastiche), che rappresentano circa l’80% dei casi, e mieloidi (o mieloblastiche).

La Leucemia è invariabilmente mortale se non trattata, ma i recenti progressi hanno reso le leucemie infantili tra le forme di tumori più curabili. Oltre l‘80% dei bambini può guarire completamente grazie a programmi di cura molto sofisticati e complessi, basati sulla chemioterapia. Solo in casi più complessi o refrattari alle cure è indicato il trapianto di midollo osseo.

Il ruolo della ricerca è essenziale nello sviluppo continuo di queste cure, e ci permette di incrementare di anno in anno le percentuali di guarigione. In questo sviluppo i ricercatori italiani aderenti alla AIEOP svolgono un ruolo sempre più di primo piano. Medici e ricercatori siamo consapevolmente grati alle associazioni ed al pubblico che ci aiuta permettendoci in alcune situazioni di accelerare la realizzazione di diversi progetti e strutture di ricerca, a loro volta fonte del progresso delle cure.

Per Trapianto di Midollo Osseo si intende la somministrazione endovena di cellule staminali ematopoietiche di origine midollare, cioè delle cellule capaci di rigenerare il midollo osseo, quando questo è stato distrutto da terapie citostatiche o radianti. Per eseguire il trapianto è sempre necessario rispettare la compatibilità tessutale (identità HLA), che è geneticamente determinata. Il trapianto di midollo osseo è in realtà una terapia infusiva, quasi come una normale trasfusione di sangue. La complessità della procedura deriva dalla terapia necessarie prima e dopo, dai pericoli derivanti dalla immunodepressione quali le patologie infettive, dai rischi di complicazioni emorragiche e da quelli di rigetto. Per eseguire il trapianto è necessario disporre delle cellule staminali, che possono essere raccolte, oltre che dal midollo osseo, anche nel sangue periferico e dal sangue placentare. Per questo motivo oggi si preferisce parlare di trapianto di cellule ematopoietiche. Le cellule staminali ematopoietiche possono essere prelevate allo stesso paziente (autotrapianto) o ad un donatore (allotrapianto), più comunemente un fratello se risulta condividere le stesse caratteristiche genetiche (identitè HLA). Quando in famiglia non è possibile reperire un fratello HLA identico, si può ricercare un donatore non consanguineo HLA identico nell’ambito dei registri di midollo osseo o, nei casi pediatrici, anche nelle banche di sangue placentare.

(Dott. RAIMONDO MARCENÒ, responsabile del centro di tipizzazione dell’Ospedale “V.Cervello” di Palermo)

Ognuno di noi, oltre al gruppo sanguigno, possiede anche un gruppo tissutale (che si trova su tutte le cellule del corpo), diverso e molto più complesso, chiamato Sistema HLA. Il sistema immunitario di un individuo è in grado di riconoscere come estranee le cellule che non hanno lo stesso gruppo tissutale del soggetto e di attaccarle: è questo il meccanismo del rigetto è quindi indispensabile che, in caso di trapianto di Midollo Osseo, il donatore ed il ricevente abbiano lo stesso Sistema HLA: siano cioè compatibile.

(Dott.ssa PATRIZIA ZAPPIA, responsabile del Centro Donatori dell’Azienda Ospedale “Papardo” di Messina)

Il Cordone Ombelicale, che nel parto generalmente viene gettato, contiene le stesse cellule staminali presente nel midollo osseo e che servono per il trapianto. La donazione non comporta nessun rischio per la madre e per il neonato. La partoriente che decide di donare il sangue del cordone da ad un malato in attesa di trapianto e senza donatore compatibile la possibilità di guarire. Il sangue del cordone a tutt’oggi (poiché è una piccola quantità) viene prevalentemente utilizzato per i trapianti nei bambini, ma si spera che anche i pazienti adulti possono trovare nelle banche placentari duo o tre unità compatibili per poterne usufruire. Nel futuro la moltiplicazione dei queste cellule (espansione) permetterà sicuramente anche con una sola unità di poter effettuare il trapianto negli adulti. In Siciliaesiste una Banca Regionale per le raccolte del Sangue Cordonale che si avvale della collaborazione di 70 Ospedali e che ha già congelato più di 5.000 unità disponibili per tutto il mondo.

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